La patologia benigna che più interessa l’utero è il mioma o fibroma.
Due sono gli interventi più diffusi per la risoluzione del problema basati sull’età della donna e sul desiderio di figli. La miomectomia (asportazione dei fibromi e conservazione dell’utero) e l’isterectomia totale (asportazione dell’utero e quindi dei fibromi).
Miomectomia
Il fibroma uterino, quando vi è una indicazione chirurgica viene asportato con tecnica laparoscopica o in casi selezionati con la chirurgia robotica.
L’intervento chirurgico definito “miomectomia” prevede, con l’accesso laparoscopico 4 vie di ingresso, il mioma viene enucleato e poi con uno strumento particolare del dimetro di circa 1-2 cm viene asportato (morcellement).
La sutura (cucitura) dell’utero sede del mioma o miomi asportati viene eseguita con gli stessi fili che si usano per via tradizionale e la sicurezza della tenuta della sutura sul muscolo dell’utero è altrettanto efficace (come dimostrato da studi scientifici) in termini anche di future gravidanze.
I vantaggi della chirurgia laparoscopica, oltre ad evitare la cicatrice sull’addome, sembra che riduca la possibilità di aderenze, fattore importante soprattutto in età fertile nella donna che cerca figli. La degenza in media è di 2 giorni e l’attività lavorativa di circa 7-10 giorni.
Isterectomia totale
L’asportazione dell’utero o isterectomia viene eseguita o per via vaginale oppure per via laparoscopica anche per uteri con voluminosi miomi.
Voluminosi uteri che occupano la parte inferiore dell’addome o che arrivano all’ombelico necessitano, con la chirurgia tradizione, ampie incisioni trasversali (come il taglio cesareo) oppure incisioni longitudinali ( dall’ombelico in giù).
Oggi in mani esperte solo il 10% delle isterectomie dovrebbe essere eseguite con il taglio sull’addome. Anche in questo caso evitando il taglio sull’addome si conserva l’integrità corporea della donna, riduce il dolore post-operatorio, elimina i problemi alla ferita, ridotta degenza in ospedale ed altro.