ENDOMETRIOSI

La presenza di dolore pelvico durante le mestruazioni è nella maggior parte dei casi fisiologico, ma a volte può rappresentare un primo segnale di endometriosi, una patologia benigna frequente nell'età fertile della donna. Soprattutto se il dolore è intenso, è bene indagarne le cause per arrivare al più presto a un'eventuale diagnosi di endometriosi e mettere in atto la terapia più adeguata, medica o chirurgica.

L'endometriosi è una patologia abbastanza frequente che colpisce le donne soprattutto tra i 20 e i 40 anni di età. E' caratterizzata dal fatto che il tessuto presente all'interno dell'utero, quello che mestrua e che provoca le mestruazioni, è presente anche all'esterno.

In base alla sua localizzazione, può dare origine a noduli (sul retto, sull'intestino, tra retto e vagina, sull'utero, sulla vescica...) o a cisti (sull'ovaio). La presenza di noduli può comportare disturbi: se localizzati a livello del retto o dell'intestino, i noduli possono provocare defecazioni dolorose durante le mestruazioni e, nei casi più seri, causare una vera e propria occlusione intestinale.

I noduli sulla vescica possono essere all'origine di dolori vescicali o di difficoltà a urinare durante le mestruazioni. Se presenti sull'ovaio, l’endometriosi si manifesta sotto forma di cisti ovariche dette endometriosiche, che in certi casi possono essere causa di dolore localizzato alle ovaie.

I noduli possono provocare anche dolore durante i rapporti sessuali, se sono localizzati a livello della vagina. Dolore presente a livello pelvico durante le mestruazioni, soprattutto se intenso, deve quindi essere indagato per escludere come origine l'endometriosi ed essere ricondotto a un fisiologico dolore mestruale da trattare con antidolorifici.

È bene sottoporsi a un controllo ginecologico in caso di dolori mestruali, perchè l'endometriosi può essere causa di sterilità, dato che questa patologia crea delle aderenze che possono impedire il concepimento, che può essere ripristinata una volta risolto il problema.

La diagnosi di endometriosi a volte può essere difficile per chi non è esperto della patologia. È fondamentale ascoltare la donna e fare attenzione al suo racconto sull’insorgenza dei sintomi e sulla loro localizzazione e diffusione. Poi la visita ginecologica di l’ecografia pelvica trans-vaginale portano alla diagnosi nel 80% dei casi.

Lo specialista esperto di endometriosi, può richiedere altri esami complementari che aiutano il clinico alla diagnosi di endometriosi (clisma opaco, risonanza magnetica, urografia, cistoscopia etc..)

Grazie alla esperienza del ginecologico ed agli esami sempre più accurati, sempre meno pazienti vengono sottoposte alla laparoscopia diagnostica per fare diagnosi di endometriosi, che deve essere riservata solo a casi particolari perlopiù per donne che hanno una storia di sterilità non altrimenti spiegata.

La terapia più adatta va decisa in base alla localizzazione e alla grandezza del nodulo endometriosico o della cisti ovarica e al quadro clinico della paziente. Si può ricorrere a una terapia medica, soprattutto attraverso la somministrazione di estro-progestinici (la pillola) o di progesterone, che portano alla riduzione del flusso mestruale e un decongestionamento della pelvi, dove si localizza l'endometriosi, e di conseguenza a un minor dolore.

Oppure può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico, di tipo diverso a seconda della localizzazione del nodulo o della cisti: un nodulo presente sull'intestino prevede l'asportazione di una piccola porzione di intestino; se localizzato a livello di ovaio o vescica, si dovrà asportare il nodulo o la cisti.

Oggi il ginecologo dispone di tecniche chirurgiche mini-invasive come la laparoscopia, che offrono il vantaggio di tempi di intervento più ridotti e conseguente minore anestesia, degenza e convalescenza più brevi e minor dolore post-operatorio oltre ad offrire l’assenza del taglio sull’addome per rispettare l’integrità corporea della donna e l’estetica.

Altro fattore importante e che anche per cisti endometriosiche, devono essere operate con la massimacura per non asportare il tessuto ovarico sano e ricco di ovuli, percui anche un intervento all’apparenza semplice come l’enucleazione di cisti deve essere eseguito da esperti chirurghi ginecologi in chirurgia mini-invasiva.

Chirurgia robotica nell’endometriosi

La chirurgia robotica (detta anche laparoscopia assistita robotica) permette di affrontare la maggior parte degli interventi chirurgici di ginecologia.

Nella laparoscopia tradizionale il chirurgo comanda direttamente gli strumenti, nella robotica sono le braccia meccaniche di un robot a essere comandate dal chirurgo, con vantaggi di precisione ed efficienza, soprattutto quando si opera su pazienti in età fertile dove necessariamente bisogna rispettare l’apparato genitale interno.

Naturalmente è l’esperienza del ginecologo chirurgo che comanda le braccia del robot il quale offre al chirurgo uno strumento per operare in spazi angusti e difficili da raggiungere.


Gli interventi per endometriosi dove chirurgia robotica trova la sua indicazione più efficace sono:

  • Resezione del retto o sigma
  • Asportazione di noduli endometriosica del setto retto vaginale
  • Eradicazione dell’endometriosi pelvica profonda
  • Asportazione noduli vescicali